Chapa-chapa é una tecnica di cucito usata dai sarti dell'África Occidentale;é una composizione "arlecchinesca" di pezzi di stoffa avanzata di colore e fantasia differenti... Cosí nasce il mio blog,fatto di esperimenti,immaginazioni,sovrapposizioni...non spaventatevi,se le mie mani hanno unito queste cose senza un apparente filo logico..perché come dice il sarto africano: "l´importante é cucire, la forma viene dopo"

FITZCARRALDO

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domenica 3 agosto 2008

SESSIONE REPORTAGE:" BISSAU", Guinea Bissau



Appena arrivi in questa città ti sembra di essere in uno scenario di guerra … molte case in macerie, nella piazza principale il rudere del vecchio parlamento, con il tetto sfondato dalle bombe e i vetri delle finestre mitragliati, rimasto lì come per raccontare la lotta per l’indipendenza finita nel 1973. Non parliamo poi dell’igiene e della sporcizia … durante la stagione delle piogge la capitale, non possedendo canali per il riflusso delle acque, si trasforma in un pantano melmoso e putrido dove uomini, animali e macchine si impanano di fango; in condizioni di vita prive di igiene e di carenza alimentare ,malattie di ogni genere trovano un bel posto per procreare …”cazzo è proprio una tragedia medioevale!!!” Chiaramente la tragedia è evidente per me che sono europeo ma di certo non per l’africano di Bissau, che magari con un arto in meno sotto la potente pioggia tropicale in mezzo a 30 cm di fanghiglia va comunque sorridendo ….
Bissau … una strada sempre dritta e lunga più o meno 6-7 km, dalla quale nascono vie traverse di terra rossa con buche più o meno profonde e con zolle più o meno alte …
Si distingue da altre capitali africane per il suo fascino di grande villaggio scatafasciato; fiumi di persone che vagano senza meta perché non c’è lavoro. Ѐ impossibile non chiedersi: “Ma dove vanno?” Vedi i mendicanti e ti chiedi “Come fanno?” Un groviglio di automobili … modelli mercedes di una ventina di anni fa scartati dai nostri Paesi tutti ammaccati che con una nuova ritinteggiatura di blu e bianco diventano taxi………..sembra che a Bissau l’unico lavoro possibile sia quello del tassista … poì ci sono i toca-toca, furgoncini usati come mezzo pubblico stracarichi di persone, bagagli e animali …insomma c’è di tutto! Un giorno classica scena: un toca-toca stracolmo di persone con sopra al tettino pecore e galline legate tra loro; fino a qui tutto normale … dopo un pò che sei là l’occhio si abitua a queste visioni. Ma il tettino del toca-toca evidentemente era sbucherellato e la capra in cima ha cominciato a pisciare annacquando così la cabeça di qualche passeggero.
Ogni volta che si va in macchina con un Guinense, o semplicemente osservando il traffico e le persone che camminano ,ti sembra che tutto e tutti siano collegati da un invisibile filo,cioè la gente che attraversa la strada ogni volta sembra che stia per essere messa sotto ma proprio in un determinato momento,succede che l’autista va da una parte e il passante dall’altra,questa cosa, si ripete cosi a catena per tutte le strade di bissau, cosi che questi "schivaggi", vanno a formare una invisibile e armoniosa intesa collettiva…… Riassumendo, Bissau è un crogiolo di macchine ,capre ,galline,donne con sacchi sulla testa,mercanti,bambini,case di terra e case di mattoni,mussulmani, cattolici e credenti nel potere degli spiriti, balantas, mandingas, felupes, fulas,bijagos e di chi sa quale altra etnia,fango,calore insopportabile; tutto questo e altro è Bissau,una capitale scatafasciata dove una trentina di etnie e differenti religioni,convivono serenamente come solo qui può accadere, con quello spirito comunitario della vita da villaggio,dove ogni famiglia si aiuta facendo parte dello stesso gruppo con armonia , buonumore e un goccio di vino di cajù………..




































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